LA STOFFA DEL POTERE, Seconda Puntata: Gli Intrighi di Sandro!

Intrighi e tensioni continuano a crescere nel mondo della moda, mentre Clara e Sandro si scontrano in una battaglia creativa e personale. Tra sfilate mozzafiato e mosse astute, la competizione si fa sempre più intensa. Chi prevarrà nel prossimo grande evento?

LA STOFFA DEL POTERE, Seconda Puntata: Clara e Sandro si preparano per la sfilata!

Il cielo di Milano si era fatto grigio, denso di nubi che promettevano pioggia imminente. Le vetrate del luminoso studio di Clara riflettevano la luce fredda del pomeriggio, ma all’interno regnava un calore familiare. Clara sedeva al suo tavolo da lavoro, circondata dai suoi amati schizzi, intenti a prendere forma.

Davanti a lei, un tessuto di raso color crema pendeva mollemente da un manichino, una promessa di eleganza e femminilità. Il disegno era ancora in fase di sviluppo, ma già Clara immaginava il modo in cui il tessuto avrebbe avvolto il corpo della modella, scivolando come un ruscello in una notte d’estate.

Nel bel mezzo della sua concentrazione, Enrico entrò silenziosamente nello studio, una tazza di caffè caldo tra le mani. Le sue spalle larghe e il viso rassicurante si riflettevano negli occhi stanchi di Clara. “Per la nostra designer preferita,” disse con un sorriso affettuoso, appoggiando la tazza accanto ai disegni.

Clara alzò gli occhi dal lavoro e ricambiò il sorriso. “Grazie, Enrico. Ne avevo proprio bisogno.” Sollevò la tazza e prese un sorso, lasciando che il calore della bevanda la rincuorasse. “Non ti preoccupi mai che non ce la farò? Che Sandro… possa avere la meglio su di me?”

Enrico scosse la testa, sedendosi di fronte a lei. “Clara, tu hai qualcosa che lui non avrà mai. La tua passione. Sandro è tutto calcolo, ma tu… tu metti il cuore in ogni singolo punto, ogni cucitura.”

Clara sospirò, sentendosi confortata dalle parole del fratello. Tuttavia, sapeva bene che non bastava la passione per sopravvivere in quel mondo di squali. Doveva essere più forte, più astuta. Il pensiero di Sandro le tornò in mente come un’ombra scura che si allungava su tutto ciò che toccava.

LA STOFFA DEL POTERE, Seconda Puntata: Sandro Vuole Vendicarsi Di Clara!

Nel frattempo, dall’altra parte della città, Sandro Moretti camminava con passo sicuro lungo i corridoi della sua sede di moda. Era un uomo che non conosceva dubbi. Gli abiti che aveva realizzato per la sua nuova collezione erano già una certezza di successo: abiti da sera con un’aura magnetica, ricchi di dettagli e tessuti pregiati, capaci di dominare le passerelle.

Sandro si fermò davanti a una delle sue creazioni principali: un abito nero in seta, con tagli profondi e pizzi elaborati che sembravano racchiudere in sé una sorta di magia oscura. Ginevra Lombardi, la sua fidata PR, lo raggiunse senza fare rumore.

“Le riviste di moda non parlano d’altro, Sandro,” disse lei, senza nascondere l’ammirazione. “Clara è di nuovo una minaccia.”

Sandro si voltò verso di lei, una scintilla di divertimento misto a disprezzo nei suoi occhi. “Una minaccia? Clara Belletti è brava, lo ammetto, ma non è un’avversaria alla mia altezza.” Osservò con sguardo tagliente l’abito davanti a lui. “Lasciamola giocare con i suoi abiti da bambola. Io creo arte. E l’arte, Ginevra, vince sempre.”

Ginevra si limitò a sorridere, ma dentro di sé sapeva bene che l’ossessione di Sandro per la perfezione lo rendeva vulnerabile. Qualsiasi piccolo imprevisto avrebbe potuto farlo crollare.

Quella stessa sera, Viola Ricci, la modella di punta di Clara e sua migliore amica, si trovava nel salone dello studio, provando il nuovo abito. Il vestito era già spettacolare nella sua semplicità: un taglio fluido che seguiva i movimenti del corpo, arricchito da dettagli in tulle leggero. Clara osservava ogni piega, ogni linea, come un artista che perfeziona la propria tela.

“È incredibile, Clara,” disse Viola, girandosi davanti allo specchio. “Sembra che mi avvolga come una seconda pelle. Clara sorrise debolmente, ma i suoi pensieri erano lontani. “Viola, sono preoccupata. Sandro è uno stratega. Non mi sorprenderò se tenterà qualcosa per sabotarmi.”

Viola si avvicinò a Clara e la prese per le mani. “Non lascerò che succeda. Io sarò sempre qui per te.”

Le parole di Viola furono un balsamo temporaneo per l’anima di Clara. Ma sapeva che le cose stavano per diventare più complicate. Il giorno della sfilata si avvicinava, e sentiva che la sua competizione con Sandro non sarebbe stata solo una questione di moda.

Il grande giorno arrivò. Milano pullulava di gente in attesa della sfilata più importante della stagione. La tensione dietro le quinte era palpabile. Clara controllava freneticamente gli ultimi dettagli del suo abito principale. Enrico le aveva portato un altro caffè, sperando di calmarla, ma l’ansia non faceva che crescere.

 

Nel frattempo, Sandro si aggirava con aria di superiorità, il suo abito nero scintillante e perfetto appeso accanto a lui. Con un cenno a Ginevra, si avvicinò al backstage dove Clara stava lavorando. Il suo sorriso era carico di provocazione.

“Sembra che tu stia dando il massimo, Clara,” disse con una voce mielata. “Mi fa piacere vedere tanto impegno… anche se, alla fine, solo l’eccellenza trionfa.”

Clara alzò gli occhi verso di lui, il cuore le batteva forte, ma il suo viso rimase impassibile. “L’eccellenza è una questione di prospettiva, Sandro. Vedremo chi trionferà.”

Sandro si limitò a ridere leggermente e si allontanò, lasciandosi dietro un’aura di freddo controllo. Ma dentro di sé, Clara sapeva che era lui ad avere paura. Lui aveva tutto da perdere. Lei aveva tutto da guadagnare.

Il suono della musica che dava inizio alla sfilata ruppe il silenzio dietro le quinte. Era il momento di mettere alla prova non solo le sue abilità di stilista, ma anche la sua capacità di resistere agli attacchi di Sandro. Clara guardò Viola entrare in passerella, con il suo abito che sembrava scivolare come un sogno. Le luci, i flash delle macchine fotografiche, tutto si mescolava in un turbinio di emozioni. Questo era il suo momento.

Ma all’improvviso, qualcosa andò storto. Un rumore sordo, seguito da un movimento caotico dietro le quinte. Clara corse verso il suo abito, che sembrava miracolosamente intatto… ma non tutto era come sembrava.

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