Caso Liliana Resinovich: Nuova Svolta Sul Corpo!
Caso Liliana Resinovich: Ecco cosa rivela l’analisi delle temperature nel boschetto dell’ex Opp di Trieste.
Nuova svolta nel caso Resinovich: la morte risalirebbe al giorno della scomparsa
Il caso della morte di Liliana Resinovich, una donna di 63 anni trovata senza vita il 5 gennaio 2022 nei giardini dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale (Opp) di Trieste, è tornato alla ribalta a seguito di una nuova perizia che potrebbe riscrivere gli ultimi giorni della sua vita. Secondo quanto riportato da una nuova analisi, la donna sarebbe deceduta il giorno stesso della sua scomparsa, il 14 dicembre 2021, e non 48-60 ore prima del ritrovamento del suo corpo, come era stato inizialmente ipotizzato.
Questa nuova ricostruzione rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla prima consulenza medico-legale. I risultati iniziali, infatti, avevano suggerito che Resinovich fosse morta due o tre giorni prima di essere trovata, lasciando un intervallo temporale ampio e non facilmente spiegabile tra la sua scomparsa e la morte. Tuttavia, i nuovi risultati scientifici, basati su un’analisi dettagliata delle condizioni ambientali e climatiche del luogo del ritrovamento, sembrano contraddire questa prima versione.
La chiave della nuova perizia risiede nell’analisi della temperatura e del microclima dei giardini dell’ex Opp di Trieste, dove è stato rinvenuto il corpo. In questo specifico punto, sono state rilevate temperature significativamente più basse rispetto al resto della città: circa 5 gradi in meno rispetto alle zone centrali di Trieste. Inoltre, nelle settimane comprese tra il 14 dicembre, giorno della scomparsa di Liliana, e il 5 gennaio, data del ritrovamento, le temperature nella zona del boschetto erano intorno ai 4 gradi. Questa temperatura è paragonabile a quella a cui vengono regolate le celle mortuarie.
Le rilevazioni climatiche e il loro impatto
Secondo gli esperti, la bassa temperatura potrebbe aver rallentato il naturale processo di decomposizione del corpo, rendendo più difficile stabilire con precisione il momento della morte sulla base di analisi visive e fisiche iniziali. Questo è un punto cruciale per comprendere il perché la prima perizia medico-legale avesse indicato una finestra temporale diversa. La nuova analisi tiene conto di queste variabili e suggerisce che Liliana Resinovich sia morta il giorno stesso della sua scomparsa, il 14 dicembre.
La discussione su questi risultati si è tenuta martedì scorso presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Milano, dove si sono riuniti i consulenti della Procura e delle parti lese per un quarto confronto. Gli specialisti di anatomia patologica hanno condiviso le loro valutazioni sulle condizioni del corpo e sulla possibile influenza del microclima sulla decomposizione, concordando sul fatto che le basse temperature del luogo abbiano giocato un ruolo chiave nel preservare il corpo per un periodo di tempo più lungo di quanto previsto inizialmente.
Questa nuova perizia potrebbe avere importanti ripercussioni sulle indagini e sulle ipotesi legate alla scomparsa e alla morte di Liliana Resinovich. Se la donna fosse effettivamente deceduta il giorno stesso della sua scomparsa, molte delle teorie elaborate in precedenza potrebbero essere riviste, e si potrebbe aprire una nuova fase delle indagini. Finora, sono emerse numerose domande senza risposta: Liliana Resinovich è stata uccisa o si è trattato di una morte naturale o accidentale? Perché il suo corpo è stato trovato solo diverse settimane dopo la sua scomparsa?
Le autorità investigative continueranno a esaminare questi nuovi dati e a confrontarli con le altre prove raccolte, nella speranza di fare chiarezza su questo mistero. Nel frattempo, la famiglia di Liliana Resinovich attende con ansia che venga fatta giustizia e che venga finalmente fatta luce sugli eventi che hanno portato alla tragica scomparsa della loro cara.