La Violinista Del Re, Capitolo 3: Passioni Proibite!

Nel terzo capitolo di ‘La Violinista del Re’, Vittoria e il re confessano il loro amore proibito nei giardini reali, mentre Isabella trama nell’ombra per distruggere la loro relazione con intrighi e manipolazioni.

La Violinista Del Re, Capitolo 3: Amori Proibiti nei Giardini Reali!

Il sole era ormai tramontato, e la notte avvolgeva il palazzo reale in un abbraccio oscuro e misterioso. Le torce lungo i corridoi gettavano una luce tremolante sulle pareti adornate da arazzi e quadri antichi.

Vittoria Bellini si preparava per una notte che avrebbe cambiato la sua vita per sempre.

Nel suo piccolo appartamento, Vittoria si guardava allo specchio mentre sistemava l’ultimo dettaglio del suo abito. L’elegante vestito di seta nera scintillava alla luce delle candele.

Prese il suo violino, uno strumento finemente lavorato che era stato il suo compagno fedele per anni.

Prima di uscire, Vittoria suonò alcune note di “Eine kleine Nachtmusik” di Mozart. La melodia dolce e leggera riempì la stanza, offrendole un momento di serenità prima della tempesta.

Sapeva che quella notte avrebbe portato con sé molte emozioni, e la musica era il suo rifugio.

Nel giardino reale, Re Alessandro III l’aspettava sotto un pergolato di rose bianche. Indossava un elegante abito da sera, adornato con ricami d’oro e una spada alla cintura.

Il suo sguardo era rivolto verso l’orizzonte, perso nei suoi pensieri. “Maestà,” sussurrò Vittoria, facendo un leggero inchino. Il suo cuore batteva forte nel petto.

“Vittoria,” rispose Alessandro con un sorriso affettuoso. “Grazie per essere venuta.” Camminarono insieme nei giardini, le loro conversazioni riempite di ricordi e confidenze.

Si fermarono davanti a una fontana illuminata dalla luna, dove l’acqua scorreva con un suono rilassante.

“Non posso più nascondere ciò che provo per te,” confessò Alessandro, prendendo delicatamente la mano di Vittoria. “Sei entrata nel mio cuore, e non posso ignorarlo.”

Vittoria lo guardò negli occhi.” Maestà, il nostro amore è impossibile. Tu sei il re, e io… io sono solo una violinista.”

“Il cuore non conosce doveri, solo sentimenti,” rispose Alessandro, avvicinandosi a lei. La baciò dolcemente. Vittoria si sentì divisa tra la passione e la ragione. Decise di abbandonarsi a quell’istante, lasciando che le emozioni guidassero i suoi passi.

La Violinista Del Re, Capitolo 3: La Gelosia di Isabella!

Nel frattempo, Isabella De Luca osservava la scena da lontano, nascosta tra le ombre degli alberi. La gelosia e la rabbia ribollivano dentro di lei. Decise che era giunto il momento di agire.

Quella notte, Vittoria tornò nel suo appartamento con il cuore in tumulto. Prese il violino e iniziò a suonare “Largo” di Vivaldi, una melodia triste e dolce che rifletteva il suo stato d’animo.

Le note riempirono la stanza, portando con sé un senso di malinconia e desiderio.

La mattina seguente, Vittoria decise di parlare con Luigi Monti, il fidato consigliere del re, per chiedere il suo aiuto. Luigi la accolse con un sorriso gentile, ma il suo sguardo era preoccupato.

“Luigi, ho bisogno del tuo consiglio,” disse Vittoria. “Non so cosa fare. Amo il re, ma temo le conseguenze.” Luigi la ascoltò attentamente, poi annuì.

“Vittoria, il cuore è una bussola potente. Seguilo, ma sii pronta a combattere per ciò che desideri. Io sarò al tuo fianco.”

Mentre Vittoria rifletteva sulle parole di Luigi, Isabella stava mettendo in atto il suo piano. Convocò un incontro segreto con alcuni nobili influenti, seminando dubbi e sospetti su Vittoria. La sua voce era dolce, ma le sue parole erano veleno.

Quella sera, Vittoria si esibì davanti alla corte, suonando “Ave Maria” di Schubert. Le note fluttuavano nell’aria, incantando tutti i presenti. Alessandro la guardava con occhi pieni di ammirazione, mentre Isabella pianificava la sua prossima mossa.

Dopo l’esibizione, Alessandro prese da parte Vittoria.”La tua musica è un dono divino. Ogni nota è come una carezza per l’anima,” le disse con sincerità.

“Grazie, Maestà,” rispose Vittoria, il cuore colmo di gratitudine. “Vittoria, dobbiamo trovare un modo per stare insieme,” disse Alessandro con determinazione.”Nemmeno io, Maestà.
Ma dobbiamo essere prudenti,” rispose Vittoria, consapevole dei pericoli che li circondavano.

Con il cuore pesante, Vittoria tornò nel suo appartamento.

Prese il violino e suonò “Adagio” di Albinoni, una melodia struggente che rifletteva il suo stato d’animo.

Sapeva che la strada davanti a lei sarebbe stata difficile, ma era pronta a combattere per il suo amore.

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