Achille Lauro è un cantante rap italiano, ambiguo ed a tratti misterioso. Ma in pochi conoscono la sua storia drammatica e per certi versi triste. Ecco che cosa nasconde il suo silenzio!
Achille Lauro: il passato del cantante insegna che nella vita anche se si sprofonda nel buio più totale, si ha la capacità di risalire ed avere il proprio momento di riscatto!
Achille Lauro si è esibito pochi giorni fa alla settantesima edizione del Festival di Sanremo. Il cantante rap si è presentato sul palco dell’Ariston intonando la canzone “Me Ne Frego”. Un artista che senza dubbio suscita scalpore, per i suoi testi, ma anche senza dubbio per il suo look discutibile.
Se andiamo però in profondità, capiamo che Achille Lauro ha avuto un passato senza dubbio difficile. A raccontare le vicende burrascose dell’artista, ci ha pensato Carmelo Abbate che nel suo libro “Storie Degli Altri”, ha dedicato un intero capitolo al cantante rap. Un passato shock fatto di motorini rubati, spaccio, pistole e amicizie finite male.
Sentite come descrive lo scrittore, Achille Lauro: “Lui è Lauro. Nasce a Roma nel 1990. È un bambino brillante, eccentrico. Cresce in una normale famiglia borghese. Frequenta le elementari. Sembra un giorno come un altro. I genitori hanno una comunicazione importante da fare. Basta cene fuori, vestiti o telefonino, siamo pieni di debiti. Lauro conosce il significato della parola rinuncia. Esce con gli amici, finge di aver già mangiato, si vergogna a dire che non ha soldi.
Paura, ansia, rabbia lo divorano. Ha 12 anni. Vuole tutto quello che non ha. Spaccia, ruba motorini, li rivende. Entra in un supermercato con gli amici e la fidanzata. Ha una pistola. Dammi i soldi, cazzo, in fretta. Eccoli, li stringe tra le mani. È eccitato. Ha 14 anni. I genitori cambiano città. Lauro resta a Roma con il fratello più grande. Sono soli. Non sono capaci di prepararsi nemmeno un piatto di pasta. Sono allo sbando. Il fratello fa il deejay per un gruppo rap della zona. Lauro ascolta la loro musica, assorbe le rime, la solitudine degli emarginati.
Frequenta feste, rave, si sballa, si perde. La differenza tra essere e avere si annulla. I compagni di strada sono la sua nuova famiglia. Gente come lui, senza prospettive, senza futuro. Passano gli anni. Lauro è solo. Molti amici sono scomparsi, qualcuno è finito in prigione, qualcuno è morto. Lui è in bilico, lo tiene a galla il rap. Pubblica la sua prima raccolta di canzoni. È il 2013. L’etichetta di Marracash lo mette sotto contratto. Achille Lauro diventa il nuovo volto del rap italiano. Con i soldi guadagnati paga i debiti di famiglia e ricompra i gioielli della nonna che la madre aveva impegnato. Il successo è una botta di adrenalina. Alberghi, donne, vestiti. Ora ha tutto, ma la rabbia è sempre la stessa. Il desiderio di possedere lo divora. È il 2020. Partecipa a Sanremo, si traveste da San Francesco, Ziggy Stardust, la marchesa Casati e la regina Elisabetta. Voglio osare, disprezzo le convenzioni, di quel che pensate me ne frego”.
Che cosa ne pensate di questo artista, nonostante abbia avuto un passato difficile? Ha avuto il suo momento di riscatto, oppure no? A voi i commenti!