Rosa Russo Jervolino, Pensioni D’Oro: Ecco Quanto Percepisce Al Mese!

La pensione di Rosa Russo Iervolino, ex ministra e sindaca di Napoli, riaccende il dibattito sulle pensioni d’oro e l’equità del sistema previdenziale italiano.

Rosa Russo Iervolino: la lunga carriera e la pensione che fa discutere

È stata una delle figure più rappresentative della politica italiana degli ultimi decenni, un volto noto per chi ha seguito le vicende istituzionali del nostro Paese, e la prima donna ad assumere la guida del Ministero dell’Interno. Rosa Russo Iervolino ha segnato un’epoca, ma oggi torna a far parlare di sé non per decisioni politiche, bensì per l’ammontare della sua pensione, diventata simbolo delle cosiddette “pensioni d’oro”.

Dagli anni ‘70 al vertice delle istituzioni

Classe 1936, nata e cresciuta a Napoli, Rosa Russo Iervolino ha mosso i primi passi nel mondo della politica durante gli anni Settanta, sotto l’egida della Democrazia Cristiana. La sua ascesa è stata costante e solida: ha diretto la Commissione Affari Costituzionali e ha avuto un ruolo di primo piano in Parlamento, fino ad arrivare, nel 1998, al Ministero dell’Interno. Fu un momento storico per l’Italia, poiché fu la prima volta che una donna ricopriva questo ruolo cruciale, in un ambiente da sempre dominato da figure maschili.

Ma il suo impegno non si è fermato lì. Nel 2001, è diventata sindaca di Napoli, un incarico che ha mantenuto per dieci anni, fino al 2011. Durante i suoi due mandati ha affrontato sfide complesse, dalla lotta alla criminalità alla gestione dei servizi pubblici, portando avanti una visione politica fortemente radicata nel sociale.

Pensioni d’oro: tra meriti e polemiche

Dopo aver lasciato la vita politica attiva, Iervolino ha avuto accesso alla pensione maturata grazie ai suoi lunghi anni di servizio nelle istituzioni. Secondo quanto riportato da diverse testate giornalistiche, il suo assegno mensile ammonterebbe a circa 10.000 euro lordi. Si tratterebbe di una cifra calcolata sulla base del sistema retributivo in vigore al momento della sua uscita dalla scena politica.

Una somma che, inevitabilmente, ha acceso i riflettori. La pensione dell’ex ministra viene spesso citata come esempio lampante di quelle rendite elevate che prendono il nome di “pensioni d’oro”, tema che infiamma periodicamente il dibattito pubblico. In un Paese dove migliaia di pensionati faticano ad arrivare a fine mese con assegni inferiori ai 1.000 euro, è facile comprendere perché simili cifre suscitino indignazione.

Negli ultimi anni, diversi governi hanno cercato di intervenire su questo fronte con misure correttive, mirando a rendere più equo il sistema. Tuttavia, i tentativi di ridurre queste pensioni si sono spesso arenati davanti a barriere legali o alla resistenza politica. In alcuni casi, anche la pensione di Iervolino avrebbe subito un lieve ritocco verso il basso, passando a circa 9.555 euro lordi mensili, secondo stime non ufficiali e ricalcoli legati al metodo contributivo.

Un simbolo che divide l’opinione pubblica

Il caso di Rosa Russo Iervolino resta emblematico. Da un lato c’è il riconoscimento per una carriera lunga e impegnativa nelle istituzioni pubbliche, dall’altro emerge una profonda riflessione sull’equità di un sistema pensionistico che, oggi più che mai, sembra accentuare le disuguaglianze.

In un momento storico in cui si parla con insistenza di sostenibilità, giustizia sociale e rispetto per le nuove generazioni, le pensioni d’oro appaiono come un paradosso difficile da giustificare.

Che cosa ne pensi di questa situazione? Ritieni giusto che chi ha servito lo Stato per molti anni riceva assegni così elevati, oppure credi sia tempo di ridiscutere profondamente l’intero sistema pensionistico?

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